Juventus, palla indietro e gioco che è anticalcio

Ci risiamo. La Juve è per l’ennesima volta fuori dalla Champions agli ottavi di finale. Quarti proibiti. Si giochi con il Villarreal – settima squadra del campionato spagnolo – o con qualsiasi altra squadra europea, la Juve di Allegri mostra sempre limiti di identità. Il calcio proposto al suo rientro alla Juve dall’allenatore toscano è stantio e comunque non all’altezza di quello messo in vetrina dalle migliori squadre europee. Questo corto muso va forse ancora bene per il Campionato Italiano che è, diciamolo pure, al disotto dei valori espressi dal grande calcio in Europa. E se pensiamo a squadre come il Liverpool, piuttosto che il Bayern, il Real Madrid, il Manchester City che oltre al calcio di moderna concezione, hanno una base strutturale societaria di gran lunga superiore alla Juve, allora è tutto detto. Dunque, questa debacle arrivata contro il Villarreal non fa altro che smascherare tanti, troppi nodi da sciogliere nell’ambito della società, la squadra, la direzione tecnica e il modus operandi di una Vecchia Signora rimasta davvero vecchia. E anche se nell’analisi della partita disputata ieri sera in casa contro i modesti spagnoli, si può in qualche modo salvare un primo tempo dignitoso ma nulla di più, tenuto conto della traversa presa da Vlahovic e il colpo di testa di Morata parato dall’attento portiere del Villarreal, il secondo tempo è stato da incubo. La Juve è apparsa subito ferma sulle gambe, imbrigliata da una difesa avversaria disposta a cinque giocatori e in attesa dell’attimo per potere colpire in contropiede. La palla stagnava a centrocampo con continui passaggi all’indietro, tipico di quando non si trovano sbocchi sufficienti per filtrare palloni capaci di passaggi verticali per Vlahovic che vediamo sempre solo in mezzo a due o tre avversari. Insomma una Juve sorprendente – ma neanche tanto – per negatività. E poi questo Max incapace di leggere la partita e pauroso di sbagliare nei cambi avvenuti con notevole ritardo. Cambi che a un quarto d’ora dalla fine non hanno prodotto nulla, se non un evanescente Dybala (ex calciatore) e gli inutili Bernardeschi e Kean cambiati rispettivamente all’83 e all’86esimo. Risultato un 3 a 0 per il Villarreal che non fa una grinza dopo anche il rigore regalato agli spagnoli per un ingenuo intervento di Rugani su Coquelin al 76esimo. Da qui la disfatta della Juve incapace di ribattere ancora e recuperare le residue possibilità di ristabilire in extremis un risultato che avrebbe potuto portarla almeno ai supplementari. Nulla di tutto ciò, perché la Juve si è sciolta come neve al sole, svelando tutta la sua realtà del momento. Ed ha un bel dire Allegri quando in conferenza stampa dice: “Aspettate, prima di farci il funerale”. Noi, difatti, non facciamo il funerale a nessuno, semmai scriviamo ciò che vediamo; e cioè una Juve che in campo internazionale, così facendo, non si eleverà mai.

Salvino Cavallaro          

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